NEW YORK - La salute di
Steve Jobs potrebbe spingere gli azionisti di
Apple ad approvare una risoluzione in cui chiedono al consiglio di amministrazione la comunicazione di un piano di successione dettagliato della societa'.
Come sappiamo, Jobs, nel 2004 ha scoperto di avere un tumore e dovette assentarsi dal suo ruolo per circa due mesi; successivamente nel 2009 fu annunciato nuovamente il suo ritiro temporaneo dalla carica per circa 5 mesi, a causa di un trapianto di fegato. Oggi scopriamo di un nuovo congedo temporaneo, lasciando il comando al suo sostituto Tim Cook, il COO di Apple.
Per chi non lo sapesse Jobs volle costruire il primo computer con mouse e interfaccia grafica a icone (alla base di quelle UI che ancora oggi utilizziamo) chiamato
Apple Macintosh, avvenuta il 24 gennaio 1984 (precisamente 27 anni fa oggi), grazie a tale processo è arrivato oggi ad essere uno dei 25 uomini d’affare più potenti al mondo.
Da sempre rivale della
Microsoft la Apple, con un po di alti e bassi possiamom dire normali,è sempre restata un punto di forza, raggiungendo oggi profitti di notevole intensità. A incrementare ciò ha contribuito la commercilizzazione del tanto atteso
iPhone avvenuta nel 2007, uno dei migliori smartphone in assoluto che oggi è arrivato quasi ad essere prodotto nella sua quinta versione. Inoltre nello scorso anno la Apple ha introdotto sul mercato un nuovo prodotto che ha intensificato il successo di questa azieda, mi riferisco all’
iPad, un tablet computer che permette di navigare su internet e gestire la visualizzazione di libri e documenti.
Gli azionisti potrebbero esprimersi al riguardo gia' il prossimo 23 febbraio durante l'assemblea annuale. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando come diversi consigli di amministrazione hanno difficolta' nel decidere cosa comunicare agli azionisti in merito alla salute degli amministratori delegati in caso di malattia.
Intanto, dalla diffusione di tale notizia il titolo in borsa della società è in calo. Quale sarà il futuro di Apple? Ad ogni modo Jobs non potrà per sempre stare a comando della società.
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