Riflettendo su un articolo che ho fatto tempo fa (eBay: gli italiani fanno un acquisto al secondo, 2010 con il +5,6% ) mi sono chiesto come le istituzioni potrebbero risparmiare senza tagliare fondi per le spese pubbliche, sono così inciampato su una notizia che mi ha stravolto.
Tutte le aziende sono ormai obbligate ad avere un sito internet e, anche se il 90% dei siti italiani è fatto male e non porta nessun vantaggio per le aziende, il fatto di averlo facilita le richieste di informazioni sui prodotti dei propri clienti.
Ci sono web agency in tutta Italia che fanno siti bellissimi ma che per errori di SEO non vengono visti dai principali motori di ricerca.
Questi siti oltre ad essere inutili sono anche molto costosi, si arriva a pagare anche 2,000/3,000 per un sito statico.
Per quanto mi riguarda non mi interessa se una azienda butta via i suoi soldi, se li guadagna è libera di spenderli come vuole, ma la cosa mi interessa quando i siti vengono pagati dai noi cittadini.
Lo stato arriva a pagare anche 20/30 mila euro per sito di un castello o di informazioni regionali ma se andiamo a vedere i siti nazionali le cifre cambiano.
Il caso più allucinante è quello del portale www.italia.it. La storia è lunga ma per farla breve questo portale è stato messo in rete per dare ai turisti informazioni turistiche del nostro paese.
Nel marzo del 2004 è stato evaso uno stanziamento colossale di 45 milioni di euro!! E sì non ho sbagliato a scrivere e per rendere la cosa ancora più vergognosa sappiate che sulla home page c'era raffigurata l'immagine dell'Italia senza Sardegna e Sicilia.
Questo portale oltre ad essere stato lento non era neanche basato sui moderni linguaggi di stile css, era vulnerabile agli attacchi informatici, difficile da navigare e poco accessibile. In poche parole un sito fatto con lo stile di un 14enne col Front page.
Per questi motivi e per il pessimo posizionamento sui motori di ricerca vengono stanziati altri soldi e il totale arriva a 58 milioni di euro!!!
Nonostante le modifiche e gli ammodernamenti il portale non va, la scarsa affluenza e la disapprovazione dell'opinione pubblica costringono la chiusura del portale nel gennaio del 2008.
Nel 2009 Renato Brunetta e Michela Vittoria Brambilla ridanno vita la portale con l'intenzione di colmare le lacune avute in passato offrendo la possibilità di tour a 360° delle città italiane e di inserire contenuti all'avanguardia.
Anche qui mega investimento di altri 8 milioni e 600 mila euro che si vanno ad aggiungere ai 58 milioni già spesi ( in che cosa non si sa ).
Tuttavia nel luglio 2009, quando il portale torna online, ritorna anche una pioggia di lamentele. Il portale è ancora pieno di difetti e imprecisioni, rank italiano e internazionale basso, non è gradito dalla rete e si posiziona ben al di sotto dei portali turistici di altri paesi "concorrenti". Poche le informazioni, navigazione insufficiente, il progetto ipertestuale non consente di muoversi agevolmente tra i contenuti.
Ma provate a pensare con una cifra di 66,6 milioni di euro quanti km di strade poterebbero essere sistemate oppure quante scuole potrebbero essere ristrutturate senza contare le infrastrutture che potrebbero essere comprate per gli ospedali italiani...