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mercoledì 26 gennaio 2011

Allarme: Internet è pieno, il collasso avverrà il 2 febbraio

Apocalisse degli Ip o Ipclalypse, in inglese, così è stata definita quello che tra un paio di settimane succederà in internet secondo i calcoli della Hurricane Electric società americana che controlla i numeri degli indirizzi Ip.
Il problema è tecnico, pare che ci siano rimasti solo 30 milioni di Ip disponibili e con il ritmo di riempimento attuale la fine dovrebbe avvenire il 2 Febbraio alle 4 di mattina.
Lo afferma Vinton Cerf considerato il creatore di internet appunto per essere stato in grado di progettare l'infrastruttura tecnologica delle connessioni tramite Ip.
Lo standar IPv4, creato da Vinton, stabilisce che ogni apparecchio si collega alla rete tramite una serie di numeri tipo 210.85.67.12: ogni blocco di cifre ha un valore di 255 in modo da ottenere 4,3 migliardi di combinazioni possibili.
"É tutta colpa mia - ha dichiarato Vinton Cerf durante una intervista - quando abbiamo pensato al sistema a indirizzi Ip pensavamo ad un esperimento, e pensavamo che 4,3 miliardi di combinazioni sarebbero bastate".
Sfortunatamente o fortunatamente Inernet non è stato solo un esperimento solo che non si poteva prevedere nel 1977 di quanto spazio avremmo avuto bisogno.
4,3 miglioni di indirizzi sono tanti ma è stato proprio lo sviluppo di questi ultimi anni a portare al limite del collasso il sistema: cellulari, auto intelligenti,connessioni senza limite di tempo e altri dispositivi che restano online 24 ore al giorno chiedono un numero di Ip sempre maggiore.
Ma che cosa accadra quando gli indirizzi si esauriranno?? Per fortuna Inernet non si spegnerà ma rallenterà la sua espansione, alcuni apparecchi condivideranno lo stesso Ip e le performance diminueranno lentamente.
L'IPv6 é la risoluzione del problema, questa e una chiave a 128bit (invece di 32 come la IPv4) garantisce una combinazioni di numeri oltre al migliardo di quadriliardi (un numero di 38 cifre per capirci) già sperimentato negli anni '90 quando si era palesemente capito che Internet non si sarebbe fermato, ma la conversione non e tanto semplice infatti i due standar non sono compatibili tra loro percui si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se la rete da cui ci si collega è IPv4 e viceversa.
Sono i provider di servizi internet che devono accellerare i tempi per il passaggio al nuovo standard, il primo grande passo lo testeranno Google e altre grandi aziende l'8 giugno le quali useranno il nuovo standard per un giorno intero.

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